Il nostro Cras ha curato un gabbiano con l’ala spezzata

Quando il signor Gerry, grande amante degli animali che da anni ha deciso di fare del nostro meraviglioso Lago la sua dimora, ha trovato un povero gabbiano ferito a Carate Urio, non ha aspettato un solo secondo. Lo ha subito portato al CRAS (Centro recupero animali selvatici) “Stella del Nord” della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente che - grazie alla convenzione firmata dalla presidente dell'associazione, on. Michela Vittoria Brambilla, e dal comandante della polizia provinciale di Como Marco Testa - consente il salvataggio degli animali dalla provincia di Como (oltre a quelli dai territori di Lecco e Monza e Brianza). Il gabbiano, subito visitato, è risultato avere un'ala spezzata, non sappiamo se per un incidente o per un atto di crudeltà. Anche perché lo scorso agosto, proprio a Carate Urio, un'anatra era stata uccisa con una carabina caricata a pallini da due ragazzi del luogo che - riportano le cronache - hanno dichiarato di “volersi divertire”. Dopo le cure dei veterinari, il gabbiano sta molto meglio e ora si gode un po' di meritato riposo al Cras, accudito al meglio dalle nostre volontarie che non gli fanno mai mancare tutti gli alimenti di cui questi pennuti vanno ghiotti. Siamo fiduciosi che, il prima possibile, l'aluccia si rimetterà in sesto e lui potrà tornare a vivere libero sulle sponde del proprio lago.

Quello del gabbiano di Carate Urio è solo uno delle centinaia e centinaia di salvataggi effettuati da “Stella del Nord”. Per un totale di 65 mila metri quadrati, il Cras comprende spazi specifici per il primo soccorso, l’accoglienza, la degenza e il reinserimento in natura dei piccoli mammiferi e degli ungulati, voliere e tunnel di volo lunghi oltre 20 metri per gli uccelli. Il tutto con uno staff veterinario di prim’ordine e volontari adeguatamente formati e preparati ad accogliere animali di  habitat diversi, montani, lacustri e boschivi. “Questo Cras - spiega l’on. Brambilla - è il simbolo della battaglia che LEIDAA conduce a favore di quelli che definisco “gli animali di nessuno”, quelli dei boschi e delle campagne. Sarebbe forse più giusto definirli “animali di tutti”, ma certo è che la sensibilità nei loro confronti è molto inferiore a quella per gli animali d’affezione. Ricchezza di specie e habitat sono accompagnati in Italia da elevata densità di popolazione, forte antropizzazione e da un consumo di suolo sempre crescente. E purtroppo, quando l’uomo si scontra con l’animale selvatico, è l’animale che ha sempre la peggio. A maggior ragione oggi - prosegue la presidente di LEIDAA - dopo aver lottato per tre legislature e quindi aver ottenuto l’inserimento in Costituzione della tutela di tutti gli animali, ci collochiamo in prima linea a difesa degli “animali di nessuno”, li accogliamo tutti senza distinzione di specie o di pregio naturalistico, senza orari, per curarli e restituirli al loro ambiente naturale”.

“La fauna selvatica va conosciuta per essere rispettata al meglio. Chiunque veda un cucciolo solo nel bosco non deve assolutamente avvicinarsi né toccarlo ma, semmai, assicurarsi a debita distanza che la madre non sia nelle vicinanze. Se risulta abbandonato e magari anche ferito deve contattare senza indugi la polizia provinciale e attendere l'intervento di persone esperte che sappiano come operare al meglio. In alternativa può sempre chiamare direttamente il nostro Cras “Stella del Nord” al numero 0341/1910881”.


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Un 2022 dalla parte dei selvatici: oltre mille ricoveri nel "Cras “Stella del Nord” della LEIDAA

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